Tre giorni con S. Teresa di Gesù

Dal 5 al 7 giugno abbiamo avuto la presenza del nostro Assistente Generale p. Mario Alfarano per una tre-giorni sulla figura di Santa Teresa di Gesù. Partendo dalla Lettera del Santo Padre Francesco per il V Centenario della nascita di santa Teresa di Gesù, il p. Mario ha rilevato quattro cammini per incrementare la nostra vita religiosa quale carmelitane:

1. Il cammino della gioia: S. Teresa ci invita a camminare con letizia servendo. Un cammino dunque fatto nella gioia, di quella gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Gesù e si trasforma in evangelizzazione: “Le anime di questo benedetto Monastero vi godono di tanta abbondanza di gioia da sentirsi pienamente convinte che il Signore dia il cento per uno di quello che han lasciato, per cui non cessano di ringraziarlo” (Vita 35,12).

2. Il cammino dell’orazione: la gioia è anche dono della preghiera, dono dello Spirito di Dio da rendersi atti a riceverlo nel cammino dell’orazione: “I principianti cerchino di camminare con allegrezza e libertà di spirito, senza credere, come fanno alcuni, che tutta la devozione se ne vada appena si distraggono un poco” (Vita 13,1).

3. Il cammino della fraternità: la gioia apre agli altri, crea la fraternità che ci proietta verso gli altri, i loro cammini, le loro gioie e i loro problemi, creando quella comunione fraterna che fa pregustare la piena comunione che un giorno potremo godere in Cielo: “Ecco tra gli altri uno dei più grandi beni che, a mio parere, godremo nel regno dei Cieli. L’anima lassù non farà più caso della terra, sarà inondata di gioia, si rallegrerà della gioia degli altri, sommersa in una pace inalterabile” (Cammino 30,5).

4. Il cammino nel proprio tempo: la gioia di vivere ancorati all’oggi (senza rimpiangere i tempi passati o vagheggiarne futuri incerti), cercando di rispondere a bisogni del proprio tempo, sapendo discernerne i segni, le modalità, le opportunità alla luce della chiamata di Dio: “Pensando a quello che avrei potuto fare per Iddio, vidi che anzitutto dovevo corrispondere ai doveri della mia vocazione religiosa, osservando la mia Regola con ogni possibile perfezione” (Vita 32,9).