Dimensione profetica

Il ciclo di Elia

 

Gesù

La Parola di Dio è degna di fede

Il Signore parla nei suoi Profeti

1 Re 17 - 21

2 Re 2 - 8

 

1 - IL RE ACAB E IL PROFETA ELIA  1 Re 17

StatuaTra tutti i re d'Israele, Acab fu quello che più fece male agli occhi del Signore. Egli prese in moglie Gezabele, figlia del re di Sidone e dunque una straniera: anche a causa di Gezabele, Acab fece innalzare nella città di Samaria un tempio a Baal, un falso dio adorato dagli stranieri. Gezabele poi manteneva un gran numero di profeti di Baal, ed era nemica di tutti coloro che si mantenevano fedeli al Signore. Per cercare di convertire il cuore del re e di tutti coloro che si erano piegati ad adorare Baal, il Signore mandò nel regno d'Israele il grande profeta Elia. Poiché i richiami ripetuti di Elia non venivano ascoltati, su comando del Signore Elia si presentò al re Acab e gli disse: «Io sono al servizio del Signore, Dio di Israele.

A nome suo ti dico che d'ora in poi sul tuo regno non ci sarà più né rugiada ne pioggia, fino a quando lo dirò io». Così avvenne. Mancando la rugiada e la pioggia, i campi presero a seccarsi e non davano più frutto; senza più erba, il bestiame prese a morire. La situazione era grave: finalmente il re diede ordine di cercare Elia. Ma il profeta se ne stava nascosto, con l'aiuto del Signore.

 

 

 

2 - ELIA AL CHERIT 1 Re 17

Uccello

Elia, il profeta del Signore, era in pericolo. Il re Acab e la perfida regina Gezabele lo cercavano dovunque, da quando egli aveva annunciato il castigo del Signore: la carestia in tutto il regno. Ma il Signore stesso provvedeva a nascondere e procurare cibo al suo profeta. Dapprima lo mandò a nascondersi presso il torrente Cherit, e gli disse: «Berrai l'acqua del torrente, e comanderò ai corvi che ti porteranno il cibo». E così avvenne; i corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera.

 

 

 

 

 


3 - LA FARINA DELLA VEDOVA
  1 Re 17    

Il Signore si preoccupava di tenere nascosto il suo profeta Elia, minacciato dal re Acab. Perché fosse più sicuro, lo mandò in un paese straniero. Gli disse: «Alzati e va' a Zarepta di Sidone: ecco, ho dato ordine a una vedova di quella città di darti da mangiare». Elia andò a Zarepta. Presso la porta della città vide una vedova: si riconosceva che era vedova, dal vestito che indossava.

Il profeta la chiamò: «Prendimi un po' d'acqua da bere, e anche un pezzo di pane!» La donna rispose: «Tutto quello che mi resta è un pugno di farina e un po' d'olio; stavo andando a raccogliere qualche pezzo di legna, per cuocere la farina per me e per mio figlio. La mangeremo e poi moriremo, perché non abbiamo altro!» Ma il profeta la rassicurò: «Non temere. Con l'olio e la farina prepara una focaccia per me e portamela; poi ne preparerai una per te e per tuo figlio, perché il Signore ti assicura che la farina della giara non si esaurirà, e l'orcio dell'olio non si svuoterà».E così avvenne: Elia, la vedova e suo figlio ebbero tutti da mangiare per giorni e giorni, perché olio e farina non si esaurivano mai.
 

4 - ELIA E IL FIGLIO DELLA VEDOVA 1 Re 17      

FiglioElia se ne stava nascosto a Zarepta di Sidone, in casa di una vedova che lo aveva accolto e gli aveva dato da mangiare. Dopo qualche tempo il figlio della donna si ammalò, e la malattia si aggravò al punto che il ragazzo morì. La povera vedova cominciò a piangere e lamentarsi, sospettando che il profeta Elia fosse in qualche modo la causa della morte del suo unico figlio. Nel suo immenso dolore, la donna gridò al profeta: «Sei venuto qui a punirmi facendo morire mio figlio?» Ma il profeta le prese il ragazzo dalle braccia, lo portò al piano di sopra, nella propria camera, e lo stese sul letto.

Poi invocò il Signore, dicendo: «Signore, aiuta questa vedova che mi ospita. Fa' che l'anima torni nel corpo del ragazzo!» Il Signore ascoltò la preghiera di Elia; l'anima del ragazzo tornò nel suo corpo, ed egli riprese a vivere. Elia riprese il ragazzo tra le braccia, lo riportò al piano di sotto e lo rese alla madre dicendole: «Ecco: tuo figlio vive!» La donna allora si rallegrò grandemente e disse ad Elia: «Ora so con certezza che tu sei un uomo di Dio; ora comprendo che quando parli, tu parli a nome del Signore». 

 

5 - LA FEDE DI ABDIA 1 Re 18      

AbdiaGià da tre anni su tutto il regno d'Israele imperversava la carestia, perché, come il profeta Elia aveva annunciato al re Acab, da tre anni non scendeva né pioggia né rugiada. Era giunto però il tempo di mettere fine al castigo, e il Signore disse a Elia: «Su, presentati ad Acab, perché ho deciso di concedere la pioggia alla terra». Acab, il re che aveva tradito il Signore, aveva un suo ministro che era invece molto fedele al Signore, e aiutava di nascosto tutti coloro che come lui si opponevano alle false divinità straniere. Questo ministro si chiamava Abdia.

Un giorno Abdia era in campagna, quando gli si fece incontro il profeta Elia. Abdia lo riconobbe, e si prostrò con la faccia a terra davanti all'uomo di Dio. Elia gli disse: «Avverti il re Acab che sono venuto a parlargli». Abdia si impressionò, e rispose: «Il re ti ha fatto cercare a lungo, in ogni angolo del regno. Se adesso lo vado a chiamare, e poi quando arriva tu sei scomparso di nuovo, mi castigherà facendomi morire!» «Abbi fiducia: non mi muoverò di qui» riprese Elia. Abdia si fidò, andò e tornò da Elia con il re.

 

6 - ELIA SFIDA I SACERDOTI DI BAAL 1 Re 18

«Tu e la tua famiglia siete la rovina di Israele» disse il profeta Elia al re Acab «perché avete abbandonato il Signore per seguire quel falso dio, Baal. Ora ti dimostrerò chi è il Dio vero! Convoca il popolo sul monte Carmelo, insieme con i profeti di Baal». Quando tutti furono radunati sul Carmelo, Elia parlò: «Fino a quando zoppiccherete da entrambi i piedi? Decidetevi: non potete seguire sia il Signore sia Baal. Vedete: io sono rimasto solo come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal li vedete qui, son ben quattrocentocinquanta. Ebbene, facciamo una sfida: offriamo un Eliasacrificio, io al Signore ed essi a Baal, ma senza appiccare il fuoco. Il vero Dio sarà colui che manderà il fuoco dal cielo sul sacrificio a lui offerto. Comincino quelli di Baal, perché sono più numerosi». I profeti di Baal eressero un altare, presero un giovenco e lo posero sopra la legna; poi si misero ad invocare il loro dio. Lo invocarono a lungo, tanto che Elia a un certo punto si mise a deriderli: «Chiamatelo più forte: forse il vostro dio dorme, oppure è iElian viaggio!» Passato mezzogiorno senza che nulla accadesse, Elia eresse anch'egli un altare, vi pose la legna e il giovenco e, per rendere ancora più strabiliante quello che stava per accadere, fece versare acqua abbondante sull'altare e sulla legna. Poi ad alta voce pregò così: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe: oggi tutti vedano che tu sei il Signore Dio, perché il tuo popolo ritorni a te».

Appena ebbe finito di parlare, un fuoco cadde dal cielo sull'altare eretto da Elia, e consumò il sacrificio, la legna e le pietre dell'altare. Allora tutto il popolo si prostrò a terra ed esclamò: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».  

 

7 - TORNA LA PIOGGIA 1 Re 18    

AngeloNon pioveva da tre anni nel regno d'Israele, ma ormai quel castigo stava per cessare: il re e il popolo avevano riconosciuto che il Signore è l’unico, il vero Dio. Il profeta Elia disse al re Acab: «Su, mangia e bevi e sii contento, perché sento il rumore di una pioggia torrenziale». Poi si recò sul monte Carmelo, di fronte al mare; sedette a terra, con il viso tra le ginocchia, e si mise a pregare. Elia si era portato un ragazzo, che aveva la vista buona. A un certo punto chiamò il ragazzo e lo mandò a scrutare il mare. «Non c'è nulla» rispose il ragazzo, dopo aver attentamente guardato «Tornaci altre sette volte» ordinò il profeta.

Il ragazzo obbedì, e la settima volta disse:  Â«Ecco, sale dal mare una nuvoletta, grossa come una mano d'uomo». Allora Elia gli disse: «Presto, recati dal re a dirgli di attaccare i cavalli al carro e affrettarsi alla reggia, per non essere sorpreso dalla pioggia». E difatti subito il cielo si oscurò per le nubi, si levò un forte vento e incominciò a piovere a dirotto. La siccità era terminata.

 

 

 

 

 

 

 

8 - ELIA IN FUGA 1 Re 19

Angelo

La regina Gezabele, che adorava il falso dio Baal, perseguitava Elia, profeta del Signore. Di fronte alle sue minacce, il profeta fu costretto a salvarsi con la fuga. Dal regno d'Israele scese nel regno di Giuda, lo attraversò tutto e giunse in vista del deserto. Si inoltrò ancora una giornaCamminota di cammino, e andò a sedersi sotto un ginepro. A quel punto Elia pregò così: «Ora basta, Signore; sono troppo stanco. Prendi pure la mia vita». Poi si coricò e si addormentò. Ad un tratto un angelo del Signore lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!» Elia guardò, e vide presso di sé una focaccia cotta sulle pietre roventi, e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, e tornò a coricarsi. Poco dopo l'angelo tornò e invitò Elia a mangiare di nuovo. Gli disse: «Mangia! Devi percorrere un lungo cammino!»

Elia si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti finché giunse al monte di Dio, nel Sinai. Era quello il monte sul quale Mosè si era incontrato con il Signore, che gli aveva dato le tavole dei dieci comandamenti.

 

 

 

 

9 - ELIA INCONTRA IL SIGNORE 1 Re 19

Statua

Elia giunse al monte di Dio, dove già Mosè si era incontrato con il Signore. Entrò in una caverna per trascorrervi la notte, quando sentì una voce che gli diceva: «Esci e fermati Nuvolesul monte: passa il Signore!» Ed ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e violento, tanto da spezzare le rocce dei monti; ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era là. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l'udì, Elia comprese: passava il Signore! Sentì allora una voce che gli chiedeva: Â«Che fai qui, Elia?» Il profeta rispose: «Il popolo d'Israele ha abbandonato la tua alleanza, per seguire falsi dèi. Io sono rimasto solo a parlare per te, Signore, ed ecco che vogliono togliermi la vita!» «Io conosco coloro che mi sono rimasti fedeli» disse il Signore ad Elia. «Tu non temere; torna sui tuoi passi, nella terra d'Israele. Là troverai Eliseo, che io ho scelto come profeta dopo di te. Tu lo chiamerai e lo consacrerai.»  

 

10 - LA VOCAZIONE DI ELISEO 1 Re 19

Eliseo

Elia, il profeta del Signore, era sempre pronto ad obbedire ai suoi comandi. Egli gli aveva detto di chiamare e consacrare colui che sarebbe stato il suo successore: Eliseo. Elia trovò Eliseo mentre questi stava arando i suoi campi. Elia gli si avvicinò e gli gettò addosso il mantello. Voleva dire con ciò che gli trasmetteva il suo incarico. Eliseo uccise un paio di buoi e con la legna dell'aratro ne fece cuocere la carne, che distribuì ad amici e parenti: così tutti seppero che per lui cominciava una nuova vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

11 - LA VIGNA DI NABOT 1 Re 21

Vigna di Nabot

Un uomo di nome Nabot possedeva una vigna accanto al palazzo di Acab, re di Israele. Un giorno Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna. E’ vicina alla mia casa, e voglio farne un orto. In cambio ti darò una vigna migliore, o, se preferisci, ti pagherò in denaro quello che vale». Nabot, però, gli rispose: «Quella vigna appartiene alla mia famiglia da generazioni: mi guardi il Signore dal cedere l'eredità dei miei padri!» Il re Acab se ne tornò a casa triste e sdegnato per il rifiuto di Nabot. Si stese sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. Entrò la moglie Gezabele e gli chiese: «Perché sei in collera, perché non vuoi mangiare?» Le rispose Acab: «Perché ho detto a Nabot: "Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un'altra vigna". Ma egli mi ha risposto: "Non cederò la vigna, non cederò l'eredità dei miei padri!"» Allora la moglie del re Acab, la perfida regina Gezabele, disse al marito: «Sei o non sei tu il re di Israele? Non abbatterti! Alzati, mangia e sta allegro! Penserò io a farti avere la vigna di Nabot!» E subito preparò un piano.

 

12 - IL PROFETA ELIA CONTRO IL RE ACAB 1 Re 21      

Per impossessarsi della vigna di Nabot, la perfida regina Gezabele scrisse una lettera a nome del re Acab, la sigillò con il sigillo del re e la mandò ai capi della città con l'ordine di processare Nabot con false accuse, e condannarlo a morte. Così avvenne. Dopo l'ingiusta morte di Nabot, Gezabele disse ad Acab: «Ecco, ora la vigna di Nabot è tua». Ma il Signore aveva parlato al profeta Elia, e quando Acab scese a prendere possesso della vigna, Elia era là.
«Il Signore sa che hai ucciso Nabot per prendergli la vigna» disse Elia al re. «Poiché tu hai commesso questo grande male, una sciagura si abbatterà su di te, e Gezabele morirà così come è morto Nabot». Allora Acab si stracciò le vesti per il dispiacere, si mise a digiunare e a camminare a testa bassa, per dire che chiedeva umilmente perdono al Signore del male commesso. Il Signore allora ordinò a Elia di andare a riferire così al re: «Poiché si è umiliato davanti a me, non farò scendere su di lui la sciagura durante la sua vita». Gezabele però, che non si era pentita, più tardi in una rivolta fu uccisa, proprio come lei aveva fatto uccidere Nabot. 

 

13 - IN CIELO SU UN CARO DI FUOCO 2 Re 2

Carro di fuoco

Elia camminava verso Gerico con il suo fido discepolo Eliseo. Questi sapeva che proprio quel giorno il Signore avrebbe preso con sé il suo maestro, il grande profeta che lo aveva servito fedelmente per tutta la vita. Elia disse ad Eliseo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Carrofiume Giordano». Ma Eliseo rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò!» E tutti e due si incamminarono. Giunti alla riva del fiume Giordano, Elia prese il mantello, lo arrotolò e con esso batté le acque del fiume: esse si divisero di qua e di là, e i due profeti passarono il fiume a piedi asciutti. Giunti all'altra riva, Elia disse ad Eliseo: «Chiedi quello che desideri, prima che io sia portato via». «Che i due terzi del tuo spirito passino a me» rispose Eliseo, per dire che era pronto a prendere il posto di Elia. «Sei stato esigente nel domandare, tuttavia Dio te lo concederà» disse Elia. E mentre parlavano, un turbine si interpose tra loro, ed Elia salì al cielo nel turbine, come su un carro di fuoco trainato da cavalli di fuoco, mentre Eliseo gridava: «Padre mio, padre mio, guida del popolo d'Israele!»


14 - LO SPIRITO DI ELIA SI POSA SU ELISEO 2 Re 2

Colomba

Elia, il profeta, era stato rapito in cielo su un carro di fuoco mentre Eliseo, suo discepolo, lo guardava. Dopo che Elia fu scomparso alla sua vista, Eliseo raccolse il mantello che era caduto a Elia, tornò al Giordano e con esso ne colpì le acque che si separarono di qua e di là. Così Eliseo passò dall'altra parte. I profeti di Gerico, che lo avevano osservato da una certa distanza, dissero: «Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo». Essi gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. I profeti dissero ad Eliseo: «Ecco, tra i tuoi servi ci sono certo cinquanta uomini di valore. Mandali a cercare il tuo padrone Elia, nel caso lo spirito del Signore l'avesse preso, e gettato su qualche monte o in qualche valle!» Eliseo disse ai profeti che tutto ciò non era necessario, ma essi tanto insistettero che alla fine Eliseo acconsentì a mandare gli uomini a cercare Elia. Per tre giorni gli uomini cercarono Elia, ma non lo trovarono. Così essi tornarono da Eliseo, che stava in Gerico. Ed Eliseo disse loro: «Non vi avevo forse detto che non era necessario andare?» 

 

15 - LE ACQUE RISANATE 2 Re 2

Il profeta Eliseo si trovava a Gerico, quando gli abitanti della città si recarono da lui a dirgli: «Ecco, questa è una bella città; ma le sue acque sono cattive, e rendono sterile la terra». Eliseo disse loro: «Portatemi del sale». Glielo portarono, ed egli si recò alla sorgente dell'acqua; vi versò il sale e pronunciò queste parole: «Dice il Signore: rendo sane queste acque; d'ora in poi esse saranno buone da bere, e renderanno fertili i campi». E così avvenne, come si può vedere ancora oggi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

16 - L’OLIO DELLA VEDOVA 2 Re 4

Un giorno si recò dal profeta Eliseo una donna a dirgli: «Mio marito è morto. Come tu sai, egli era un uomo buono, che sempre ascoltava e metteva in pratica le parole del Signore. Ora però un nostro creditore è venuto a prendersi i miei due figli come schiavi, in pagamento dei nostri debiti». Eliseo le chiese: «Che cosa posso fare per te? Dimmi che cosa hai nella tua casa». «In casa ho soltanto un vasetto d'olio» rispose tristemente la donna. «Va' a chiedere vasi vuoti a tutti i tuoi vicini» ordinò il profeta «e chiedine molti. Entra in casa. Chiudi la porta dietro di te e i tuoi figli. Poi dal tuo vasetto versa olio in quei vasi, e metti da parte quelli pieni». La donna fece così; i suoi figli le porgevano i vasi ed ella li riempì tutti d'olio; e l'olio del suo vasetto finì soltanto quando tutti i vasi furono pieni. Allora ella andò da Eliseo, l'uomo di Dio, a raccontargli che il suo poco olio si era moltiplicato. «Ed ora, che devo fare?» chiese la donna. Il profeta le rispose: «Va' a vendere l'olio dei vasi: con quello che ricaverai pagherai il debito, e te ne resterà per mantenere te e i tuoi figli». 

  

17 - L’ALITO DELLA VITA 2 Re 4

L'alito della vita

Un giorno il profeta Eliseo andò da una donna molto ricca, che dava sempre da mangiare a lui e al suo servo quando passavano. Eliseo sapeva che la donna non aveva bambini, e desiderava molto averne uno. Allora le chiese: «Ecco, per tutto il bene che hai fatto a me, il Signore Dio ti concede di avere un figlio». Così avvenne. Quel figlio poi crebbe, ed era ormai un ragazzo. Un giorno era nei campi con il padre, quando sentì un gran male alla testa. Fu condotto a casa, la madre lo tenne sulle ginocchia fino a mezzogiorno, ma poi il ragazzo morì.

La madre allora lo distese sul letto, e subito, fatta sellare un'asina, si affrettò a recarsi da Eliseo. Quando seppe dell'accaduto, Eliseo si avviò con la donna alla casa di lei; qui giunto, entrò solo nella stanza dove il fanciullo era stato adagiato, e chiuse la porta. Eliseo stette dapprima a pregare il Signore; poi si distese sul ragazzo, mise le mani sulle sue e la bocca sulla sua, e gli alitò il proprio respiro. Il corpo del ragazzo riprese calore, poi aprì gli occhi. Eliseo chiamò la madre e le disse: «Ecco, riprendi tuo figlio». 

 

 

18 - LA LEBBRA DI NAAMAN 2 Re 5

Lebbra

Il capo dell'esercito del re di Siria era un uomo valoroso e molto onorato dal suo re; ma aveva quella terribile malattia che si chiama lebbra. Il nome di quell'uomo era Naaman. Durante una guerra contro Israele, i Siriani avevano preso prigioniera una fanciulla, che divenne la serva della moglie di Naaman. La fanciulla un giorno disse alla sua padrona: «Se Naaman andasse dalLebbra profeta che è nel mio paese, egli lo guarirebbe dalla lebbra». Naaman, col permesso del suo re, andò dal re di Israele, che lo mandò dal profeta Eliseo. Così Naaman, con il suo carro e i suoi servi, arrivò alla casa di Eliseo e si fermò davanti alla porta. Eliseo, senza riceverlo in casa, gli mandò a dire: «Va' a lavarti sette volte nel fiume Giordano, e guarirai». Allora Naaman si adirò e se ne andò dicendo: «Pensavo che il profeta mi sarebbe venuto incontro, avrebbe pregato il suo Dio, mi avrebbe toccato nella parte ammalata e così la lebbra sarebbe scomparsa; invece mi manda a dire di lavarmi nel Giordano! Forse che i fiumi della mia città non sono migliori di tutte le acque d'Israele? Era necessario che venissi fin qui?» Ma i suoi consiglieri gli dissero: «Se il profeta ti avesse comandato di compiere qualcosa di difficile, non l'avresti forse fatta? A maggior ragione perciò esegui la cosa semplice che ti ha detto». Naaman ascoltò il consiglio; scese al Giordano, vi si immerse sette volte, ed ecco che la sua lebbra scomparve!
Allora egli disse: «Ora comprendo che non vi è altro Dio se non il Signore, Dio d'Israele!» Tornò dal profeta, ad offrirgli ricchi doni in cambio della guarigione; ma Eliseo li rifiutò. Con ciò egli intendeva dire che Naaman era guarito dalla lebbra non per opera sua, ma per la volontà del Signore.

 

19 - LA SCURE NELL’ACQUA 2Re 6

Eliseo

Un giorno Eliseo e i suoi compagni decisero di costruire una nuova casa, dove riunirsi. Scesero al fiume Giordano, e si misero all'opera. Mentre stava abbattendo un tronco, ad un uomo cadde nel fiume il ferro della scure. La cosa lo preoccupava molto, perché la scure era stata presa a prestito, e ora non sapeva come restituirla. Lo disse ad Eliseo e il profeta, fattosi dire il punto in cui il ferro era caduto, vi gettò nell'acqua un pezzo di legno: subito il ferro venne a galla e poté così essere recuperato.

 

 

 

20 - IOAS, IL PICCOLO RE 2 Re 11

Ioas

Il re e il popolo di Giuda e d'Israele si comportavano male agli occhi del Signore, ma il Signore non veniva meno alle sue promesse. Una volta morì in battaglia il re di Giuda Acazia. Allora sua madre Atalia uccise tutti i principi, per divenire lei la regina. Dopo di lei un altro, non della famiglia, sarebbe divenuto re: ma in questo modo veniva meno la promessa fatta dal Signore a Davide, che sul trono di Gerusalemme avrebbe regnato sempre un suo discendente. Ecco però che, mentre Atalia faceva uccidere tutti i principi, una sorella del re Acazia prese un bimbo figlio del re, Ioas, e lo nascose. Il piccolo Ioas rimase nascosto sei anni nel tempio del Signore, mentre Atalia regnava sul paese. Il settimo anno il sacerdote Ioiada convocò nel tempio i capi del popolo e i soldati, e presentò loro il piccolo Ioas, che fu proclamato re, secondo la volontà del Signore. Quando udì le acclamazioni, Atalia si diresse al tempio: ed ecco vide il piccolo re e accanto a lui i cantori e le trombe, e tutto il popolo in festa. E così Ioas, discendente di Davide, divenne re: il Signore manteneva le sue promesse.

 

 

 

 

21 - LA LEZIONE DELLE FRECCE 2 Re 13

Frecce

Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele andò a visitarlo. Egli scoppiò in pianto davanti al profeta dicendo: «Padre mio, padre mio, protezione di Israele!» Eliseo gli disse: «Prendi arco e frecce». Il re prese arco e frecce. Aggiunse Eliseo: «Impugna l'arco». Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, quindi gli disse: «Apri la finestra verso Oriente». Dopo che la finestra fu aperta, Eliseo disse: «Tira!» Ioas tirò.Eliseo disse: «Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai gli Aramei». Eliseo disse ancora al re d'Israele: «Prendi le frecce». Quando Ioas le ebbe prese, gli disse: «Percuoti con le tue frecce la terra». E Ioas la percosse tre volte, poi si fermò. Eliseo si indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire con le tue frecce la terra cinque o sei volte. Allora avresti sconfitto definitivamente Aram. Ora, invece, sconfiggerai Aram solo tre volte». Poi Eliseo, l'uomo di Dio, morì: la fine del regno di Israele era stata profetizzata.