Dimensione profetica

Profezia

Carro

Afferrare il mantello di Elia è vivere la profezia alla luce della spiritualità carmelitana-eliana, facendosi servo di Dio con forti esigenze:

  • Purificazione dagli idoli
  • Solidarietà con le vittime dei falsi idoli
  • Cammino mistico: guidati da Dio e dalla Sua Parola

Saliamo la sorgente…

SorgenteSalire il fiume…fino alla sorgente.

Come alcune specie di pesci si sforzano di risalire la corrente delle acque fino alla sorgente per garantire il perpetuarsi della specie, anche noi Carmelitani, coeredi della tradizione eliana nella Chiesa, ci sforziamo di raggiungere la sorgente della nostra spiritualità.

La nostra “sorgente” è nel profeta Elia.

Per noi Carmelitani Elia è nostro Padre e ispiratore dell’Ordine Carmelitano. Sebbene non sia considerato nostro esplicito ‘Fondatore’ nel senso di colui che dà ad un Ordine una Regola e linee precise, tuttavia per noi Carmelitani/e è ‘Fondatore esecutivo’ e modello di vita profetica e monastica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Monastica

Nella Basilica di San Pietro edificata sul colle Vaticano a Roma, i Carmelitani hanno eretto una statua al profeta Elia collocandola tra quelle dei fondatori di Ordini religiosi. Ai piedi troviamo un cartiglio con questa iscrizione, tradotta: Elia profeta, Padre e guida di tutti i carmelitani.

Il fatto che Elia si trovi tra i fondatori di Ordini religiosi è molto significativo, perché evidenzia il ruolo importante che il profeta ha avuto da sempre nella vita dell’Ordine Carmelitano attraverso i secoli, fin dalle sue origini sul monte Carmelo, scenario della gesta del profeta.

Profeta

Traduzione: L'intero Ordine dei Carmelitani ha fatto innalzare [questo monumento] in onore del Santo Profeta Elia


Elia Padre e Guida di Carmelitani

Carmelitani“Alberto, chiamato per grazia di Dio ad essere Patriarca di Gerusalemme, agli amati figli in Cristo B. e agli altri eremiti che vivono sotto la sua obbedienza presso la Fonte (di Elia) sul Monte Carmelo, salute nel Signore e benedizione dello Spirito Santo” (Regola/ Prologo).

“Dal profeta Elia, il Carmelo - che da allora lo considerano padre e maestro, celebrandone la solennità liturgica, ogni anno il 20 luglio – ha ereditato la passione per il Signore e il desiderio di interiorizzare la Parola di Dio nel cuore, per testimoniare la sua presenza nel mondo". (Cost. 18)

I figli e le figlie di Elia profeta lottano con le armi spirituali e penitenziali (cfr Ef 6,11-18) contro lo spirito del male e contro ogni forma di ingiustizia sociale per garantire una giustizia che produce pace vera e duratura.

Elia il profeta di fuoco

Fuoco“Sorse Elia profeta,
come un fuoco: la sua parola bruciava  come fiaccola.
Per la Parola del Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco.       Come ti rendesti glorioso Elia, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?” (Sir
48, 1.3-4)

“ Elia, beati quelli che ti videro, ed ora riposano con te, nell’amore;
perchè anche noi, vivremo certamente.
Elia, profeta del Signore!” (Sir
48,11)  

 

 

Il carisma del profeta EliaProfeta

“Va’, sii profeta!”

 

“Elia, hai unto profeti come tuoi successori” (Sir 48,8)

I Carmelitani sono i successori di Elia, hanno avuto in eredità il dono della profezia: Come Eliseo ricevette il mantello di Elia cosi ogni carmelitano riceve dal padre tale  eredità preziosa: ogni eredità è per i figli.

 

 

 

 

 


Vita Profetica

Vita profetica

“Che il silenzio e l’eremo siano mezzi adatti alla filosofia monastica, me lo mostra Elia che si contenta della rupe del Carmelo… è bella la solitudine e la quiete: me lo insegna il Carmelo di Elia” (S. Gregorio Nazianzeno).

“L’asceta deve imparare sempre a regolare la sua vita guardando a quella di Elia come in uno specchio” (S. Atanasio).

“Alcuni crociati ad esempio ed imitazione di quel Santo solitario Elia profeta…presso la fonte di Elia conducevano vita eremitica, negli alveari di piccole celle, come api del Signore, che producono  la dolcezza spirituale” (Giacomo di Vitry).

 

 

 


Sequela profetica

Sequela

Il profeta necessita di condizioni essenziali per ascoltare il mormorio del vento leggero, come Elia sull’Oreb, per ascoltare la voce del Dio vivente che parla sempre e in ogni luogo, come lo è stato per Elia.

Le condizioni essenziali della profezia sono:

• Silenzio
• Solitudine
• Purezza di cuore
• Ascesi

Cuore della profezia è:

• Ascoltare la Parola di Dio
• Fare attenzione a ciò che Dio dice nel nostro oggi
• Accettare l’invito del Signore dove lui ci invia o ci chiama.

Azione profetica:

• Tenere nel cuore e nella mente la Parola di Dio
• Annunzio e testimonianza di Cristo ovunque e sempre
• Imparare a leggere i segni dei tempi
• Conoscenza delle situazioni religiose-socio-culturali dell’oggi.
• Lotta per la giustizia.

La missione profetica

Elia è il profeta che coltiva la sete dell’unico Dio vivo e vero (1Re 17,1) e che, dopo un cammino lungo e faticoso, impara  a leggere di nuovo i segni della presenza di Dio.
Elia è il contemplativo rapito dalla passione per l’ Assoluto di Dio (2Re 2,1-13), la cui parola ardeva come fiaccola.
Elia è l’inviato da Dio alla riconciliazione, a ricondurre il popolo traviato dagli idoli all’esperienza del Dio vero ed unico.
Elia è l’uomo fedele che riconduce ogni cuore smarrito alla centralità ed alla fedeltà dell’unico Dio.
Elia è l’uomo che si fa solidale con i poveri, gli oppressi  e i lontani.
Elia è l’uomo che lotta per la giustizia: “Il cammino della giustizia è il cammino che mira alla denuncia delle cause economiche, sociali e politiche dell’ingiustizia. Elia così prende posizione nei conflitti. Egli non è neutrale, ma si pone dalla parte degli oppressi e ne assume la causa. Egli è l’uomo che difende la vita perché il Dio d’Israele è il Dio della Vita” (Frat. Carm. Figli di Profeti).

La missione profetica di Elia passa ad Eliseo e ad ogni carmelitano che nella storia  è chiamato ad essere memoria di Dio, testimoniando al mondo la Sua Presenza, la Sua  Bellezza, la Sua Giustizia e il Suo Amore.

         

Profeta

PREGHIERA A S. ELIA PROFETA

Dio, onnipotente ed eterno,
che ha i concesso a S. Elia Profeta, nostro Padre,
di vivere alla tua presenza
e di consumarsi per lo zelo della tua gloria,
dona ai tuoi servi di cercare sempre il tuo volto,
per essere nel mondo testimoni del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

20 luglio      
Solennità di Sant’Elia profeta      
nostro Padre del Carmelo
14 giugno    
Festa di Sant’Eliseo profeta   

 

 

 

Il profeta Elia e il silenzio profetico

Silenzio

Nella solitudine del monte Carmelo dove vissero i primi Carmelitani regnava un grande silenzio. Non c’era chiasso se non i rumori della stessa natura che invitavano al silenzio.

La Regola raccomanda con molta insistenza il silenzio.

Il profeta Elia è l’uomo del silenzio, Padre e ispiratore del Carmelo. Per noi, Carmelitani, il silenzio profetico invoca immediatamente il profeta Elia.
Per descrivere il valore del silenzio, la Regola cita per intero due frasi del profeta Isaia: "La giustizia è coltivata nel silenzio ed è nel silenzio e nella speranza che si incontrerà la vostra forza”.
Si tratta di un silenzio che ha la sua origine nei profeti.
Il primo passo del silenzio profetico è espresso nella prima frase del profeta Isaia che dice: "La giustizia è coltivata nel silenzio”.
Questa prima frase indica il nostro sforzo attivo che tende ad ottenere un determinato risultato. Dobbiamo far tacere tutto dentro di noi, perché la realtà possa apparire pienamente per quello che è in se stessa, e non come appare, sfigurata attraverso le troppe chiacchiere, maldicenze, nel rumore del mondo o attraverso i messaggi antievangelici dei mezzi di comunicazione, dalla ideologia dominante.
La pratica del silenzio produce poco a poco lo smantellamento delle false idee: fa nascere la visione giusta delle cose, fa nascere la vera giustizia.
Coltivare il silenzio genera in noi la giustizia.
Il silenzio profetico mette il dito sulla piaga nascosta. Denuncia le strade senza uscita nelle quali stiamo camminando e che credevamo fossero cammini di vita, quando in realtà ci conducevano verso la morte.
Il profeta affronta la morte non perché gli piaccia ma perché si manifesti la vita: è il cammino della Notte Oscura, della quale parla S. Giovanni della Croce.

Il secondo passo del silenzio profetico è espresso nella seconda frase del profeta Isaia: "Nel silenzio e nella speranza c’è la vostra forza”.
La pratica del silenzio è vista come una attitudine di attesa di qualcosa che deve accadere, ma che non dipende dal nostro sforzo. Dipende da Dio.
Il silenzio prodotto in noi dal confronto con la situazione di morte, malgrado sia doloroso, è fonte di speranza. Dà la forza di poter resistere perché crediamo che dalla morte del seme di frumento caduto nella terra germinerà la vita nuova.
Canta la Notte Oscura del popolo, perché dentro di essa si intravede il sorgere della risurrezione. Questo avvenne nella vita del profeta Elia nella camminata verso il monte Horeb (1Re 19).

IL SILENZIO PROFETICO NELLA CAMMINATA DEL PROFETA ELIA: si tratta dell’esperienza mistica

L’esperienza di Dio ricostruisce la persona e gli rivela la sua missione (1Re 19,15-18): Rinnovato dall’incontro con Dio, Elia riscopre la sua missione (1 Re 19,15-18) e si preoccupa di darle continuità, indicando Eliseo come suo successore (1Re 19,19-21).

Il silenzio profetico raccomandato dalla Regola e vissuto da Elia ha due aspetti. Il primo aspetto è frutto del nostro sforzo, del coltivare il lavoro. Esige disciplina e controllo, studio e riflessione, perché la gente possa percepire i meccanismi dell’oppressione e dell’ideologia, dei preconcetti e della propaganda. È frutto della condivisione, dello scambio di esperienze, del lavoro comunitario.

Il secondo aspetto del silenzio profetico è frutto dell’azione dello Spirito in noi. Sturato l’accesso alla fonte dal nostro sforzo attivo,  l’acqua sorge da dentro di noi e inonda il nostro essere.

(P. Carlos Mesters, O. Carm.)