Le origini

Il Monte Carmelo è una catena montagnosa della lunghezza di oltre 25 km  che si estende   dalla baia di Haifa, sul mare Mediterraneo fino alla pianura di Esdrelon, in Palestina e sul quale monte il nostro Ordine Carmelitano situa le proprie origini. Un luogo lussureggiante, pieno di verde vegetazione, distinto dal grande silenzio ed estesa solitudine, con un panorama ampio tra cielo e mare.

Nel suo promontorio il Carmelo si erge ripidamente fuori dal mare Mediterraneo per un’altezza di circa 170 metri; la sua altezza massima è di circa 550 metri. La ricchezza di vegetazione in confronto al resto della Palestina, faceva considerare il monte come un’immagine di bellezza e di prosperità. Isaia profetizzava che all’epoca messianica il deserto avrà «lo splendore del Carmelo» e il Cantico dei Cantici lo ricordava come un’immagine di una bellezza superlativa (Is 35,2; Ct 7,5; vedi anche: Ger 4,23; Na 1,4).

Catena montuosa del Monte Carmelo
Vista dal mare Mediterraneo del Monte Carmelo
Statua di Elia sul Monte Carmelo
Pianura di Esdrelon - Regione Samaria
Haifa situata ai piedi del Monte Carmelo
Vegetazione sul Monte Carmelo
La Fonte di Elia
Cella del Priore - Resti dei primi eremi
Vegetazione Monte Carmelo

Nella Sacra Scrittura il Carmelo è ricordato per la sua vegetazione lussureggiante ed è simbolo di bellezza e fecondità. La tradizione lo lega alla figura del profeta Elia (cfr 1Re 18,19- 46) e il Carmelo rimarrà un luogo fortemente e spiritualmente congiunto alla figura del profeta del Carmelo che abbattè gli idoli nella vita del popolo di Israele e proclamò la verità di Dio.

Il monte Carmelo, con i suoi contrafforti interni, divide la pianura di Esdrelon nella regione della Samaria. Tale Monte fu considerato luogo sacro fin dalla più lontana antichità.

Nel XII secolo i crociati fortificarono il luogo, misero al sicuro anche i numerosi monaci cristiani che sul Carmelo si erano da tempo dedicati alla vita eremitica sull’esempio di Elia e con particolare devozione alla Madonna. Tali monaci, chiamati originariamente “Fratelli di Santa Maria del Carmelo”, distinti in “eremiti latini, chiamati fratelli del Carmelo” se abitavano allo wadi  'Ain es-Siah e alla sorgente di Elia; chiamati, invece, “eremiti del Carmelo” se dimoravano alla scuola dei Profeti.

Giacomo De Vitry, vescovo di Atri dal 1216 al 1228 con grande entusiasmo descrive la fioritura della Chiesa latina in seguito alla conquista della Palestina da parte dei Crociati:
“Arrivavano in folla nella Terra Santa, pellegrini pieni di zelo per Iddio e uomini religiosi attratti dall’odore di quei luoghi santi e venerabili. Le vecchie Chiese erano restaurate e ne venivano costruire delle nuove; per la generosità dei principi e le offerte dei fedeli si costruivano in luoghi adatti conventi, ovunque venivano ordinati ministri delle chiese e quant’altro riguardasse il servizio e il culto di Dio”.

“Uomini santi rinunciavano al mondo e sceglievano luoghi per abitare in conformità al loro scopo e alla loro devozione…altri, a imitazione del santo anacoreta il profeta Elia, conducevano vita solitaria al monte Carmelo, specialmente in quella parte che sovrasta la città di Porfiria, chiamato ora Haifa, vicino alla fonte detta Fonte di Elia”.

EliaEletto patriarca di Gerusalemme dai canonici regolari del S. Sepolcro, CarmelitanoS. Alberto lascia Mortara ov’era priore e Vercelli di cui era vescovo e va legato pontificio in Terra santa ad Acri (Gerusalemme è occupata dagli Arabi). E’ lui che, tra il 1206 e il 1214 dà agli eremito del Carmelo quella Regola che i Carmelitani chiameranno primitiva e che incomincia: ”Alberto, per grazia di Dio chiamato patriarca dalla chiesa di Gerusalemme, ai diletti figli in Cristo Broccardo e altri eremiti che sotto la sua obbedienza dimorano sul monte Carmelo, presso la fonte (di Elia), salute nel Signore e benedizione nello Spirito Santo”.

Gli antichi carmelitani erano uomini di Dio che si ritirarono in un luogo deserto per vivere come fratelli alla presenza di Dio. Si posero alla sequela di Gesù cristo, vissero sulla terra cercando di identificarsi con il suo cammino obbediente verso la croce. Questo senso della ‘presenza di Dio’ e della sua radicale chiamata è profondamente insito in ogni carmelitano.

La fonte di Elia, luogo scelto dai primi Padri del Carmelo quale luogo privilegiato per vivere una vita eremitica, ha avuto una grande influenza in tutto l’Ordine e nella sua storia successiva.