Pellegrinaggio in Cina

Appunti di viaggio di don Osvaldo Pensa

 

Mondo

FioreLa speranza in me di esplorare paesi lontani è antica. Ma era come impossibile realizzarsi. L’apertura al mondo risale ai fervori missionari dell’adolescenza. Si accende nella prima giovinezza. L’Oriente attira. Letture e incontri con i missionari “martiri” destano nel cuore sentimenti di innamoramento verso l’Oriente misterioso. Finalmente il desiderio di un pellegrinaggio in Cina sboccia il 7 agosto 1978, quando la guida nepalese ci avverte che stiamo percorrendo una strada che sconfina in Cina. Sapremo solo domani del transito al cielo di Paolo VI, nella festa della trasfigurazione del Signore, attraverso scarni trafiletti dei giornali indiani. Nepal, Tibet, Cina: sapevamo già delle distanze ravvicinate, ma quell’annuncio (di sfiorare la Cina) non costituisce solo una notizia. Genera emozione e, come sempre, preghiera. Fra un anno sarò nel cuore della Cina. Gesù ha esaudito il desiderio del Nepal…. Fra un anno la Madonna mi porterà in Cina.

FioreSbarcare in Cina è un dono di Gesù. Una grazia. E’ il 26 settembre 1979. Mi fanno compagnia tante di quelle persone che porto nell’anima che non è possibile elencarle. Un cumulo di attese, di desideri, di sogni adesso sono realtà.  La Cina! Forse è la terra che più amo, verso la quale sono concentrate le forze spirituali più potenti della Chiesa del nostro tempo, insieme con le intercessione dei santi del cielo.  Deve pur venire l’ora della Cina. Un amico di passione missionaria, p. Angelo L. (PIME), avendo saputo della mia intenzione di recarmi in questo paese, mi scriveva il 2 luglio 1979: “Ho saputo della tua iscrizione al viaggio. Ne sono contento. Anche perché ci troveremo insieme in questa visita. Da Hong Kong entrerò nel gruppo fungendone da coordinatore. Conto che farai pregare molte Comunità religiose ed amici delle Missioni, perché sia un vero pellegrinaggio a questa Chiesa martire”.

LotoIl 26 settembre 1979 siamo in Cina. Hong Kong è la porta. Il denaro esibisce uno dei luoghi più artefatti per stordire. La pubblicità aggredisce: acquisti a non finire… Divertimenti per tutti i gusti… megalopoli, “groviglio”: attenti a non impazzire.       Per me è un grappolo enorme di anime da salvare. L’evangelizzazione dell’umanità, che non ha frontiere, mira sempre al cuore umano. La città non mi impressiona gran che. Desidero presto celebrare la prima santa Messa su questo continente affamato di Gesù Cristo. Finalmente il divino Sacrificio a sera avanzata! Non solo la folla delle strade, delle abitazioni, dei nights, degli empori commerciali, ma tutta la popolazione cinese è qui, attorno al Golgota, sul quale siamo noi, i tre sacerdoti che concelebriamo… Hong Kong è come New York, come un villaggio delle Ande o del Benin. Sono tutte anime con un’unica destinazione: la salvezza eterna.

LotoHong Kong, vetrina e voragine del denaro internazionale, concentrazione delle idolatrie senza tempo, ci serve per entrare in Cina. Già all’indomani si parte per Canton. Intanto p. Angelo è venuto ad incontrarci per unirsi a questo itinerario spirituale nel continente maggiormente in risveglio del mondo. Il suo futuro è nel cuore di Dio. Hong Kong ovunque è rigurgitante di “anime da salvare“, non meno della mia. La salvezza eterna di tutti è sempre legata a Gesù. Anche Hong Kong ha bisogno di contemplazione. Anche qui lo Spirito suscita anime avide del Dio vivente. Senza la contemplazione (l’innamoramento reciproco di Dio e dell’anima) la persona non avrebbe identità né senso. Mediante la grazia contemplativa, ogni persona avverte che lo Spirito santo, Artista trinitario, la divinizza e configura per l’evento sponsale dell’eternità.

FioreNella contemplazione il Dio vivente si fa familiare, anche se mostra le esigenze di una santità. Per questo la creatura si deve lasciare purificare senza risparmio. Da qui nascono in lei silenzio e purità: ella si pone in ascolto e rispetta le iniziative interiori. Non deve ostacolare o permettere inquinamento in quelle zone dove l’opera divina è in svolgimento.