Pensieri di spiritualità missionaria

di don Osvaldo Pensa,
sacerdote missionario che fu Segretario nazionale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede


FIoreDobbiamo essere in molti, una folla imponente di battezzati che "portano nel cuore" la Missione ad gentes. Se è appena qualcuno, non risolviamo nulla. Non va bene se siamo pochi davanti ad un lavoro ingente: “La messe è molta e gli operai sono pochi” (Mt 9,37). Bisogna essere moltitudini… donare l’esistenza per la Missione ad gentes.
Le Missioni sono la ragione della mia vita, sono ciò che mi fa vivere, mi fa andare avanti, mi fa raccogliere ogni frammento per farne l’unico tesoro del mio cuore: voler salvare tutti. Le Missioni sono il mio amore. Niente voglio, che sia per me. Voglio che tutto sia a vantaggio delle Missioni. Tutti sono di Gesù.
Le Missioni devono abitare dentro il nostro cuore, ed abitano nel cuore quando Dio vi ha preso dimora ed associa anche noi a lavorare per la salvezza dell’umanità. L’umanità nel suo insieme, persona per persona, anziana o nel grembo materno, è sempre in mano alla Provvidenza.
Quale amore per le Missioni? Ecco, ogni uomo e donna del mondo li porti nel cuore. Devi portarli tutti. Nessuno deve restare estraneo al tuo cuore. Per questo le missioni non sono da vedere come una destinazione lontana dal tuo aiuto, della tua elemosina. Le Missioni sono un fatto del cuore.
Vivi in grazia! Impegnati perché anche gli altri si salvino, vadano in cielo. Dobbiamo essere in molti a voler dare la vita della grazia e la salvezza eterna delle anime. Ciascuna persona al suo posto, con una grandissima pienezza di grazia, offrendo sé stessa a Dio per salvare la gente del mondo.
Non dobbiamo amare la terra, ma il cielo. Nel tempo siamo come prigionieri: la vita oltre il tempo, che chiamiamo eternità, è la nostra pienezza e verità. Siamo stati creati per la vita eterna e non per il tempo. Le nostre radici sono nel mistero del Dio vivente.
Il male del mondo è il peccato. Il mondo è attraversato dal peccato; è invaso, stravolto dal peccato. L’opera di Gesù consiste nel “togliere il peccato del mondo”, nello sconfiggere satana, che ne è l’istigatore, il persuasore, l’iniettatore occulto. Ci vuole Gesù e la sua Chiesa.
Dobbiamo essere in molti a sacrificarci, momento per momento, per la redenzione dell’umanità, Fioreportando le anime dal peccato alla grazia, dal pericolo della dannazione alla certezza della gloria celeste.
Quello che possiamo fare per le Missioni ad gentes è sempre poco, se non diventiamo santi, se non raggiungiamo e accogliamo quella santità che Dio ci vuole donare. La misura estrema dell’amore per le Missioni, per la redenzione del mondo, viene toccata quando raggiungiamo la pienezza della grazia santificante e della carità teologale.
Devo salvare le anime; non ho atro interesse al mondo; non devo curarmi nemmeno di me; devo portare ogni giorno tutti al cielo, in Asia, in Africa, in Oceania, in America, in Europa. Come fare? Mi unisco a Gesù eucarisco, alla Vergine Maria, a tutta la Chiesa “Corpo mistico”. Mi unisco allo Spirito santo che abbraccia tutti i viventi, in ogni parte della terra. Mi unisco al Cuore del Padre celeste, che vuole che tutti si salvino e nessuno resti fuori dal Paradiso.

Un “grazie” alla Pontificia Opera della Propagazione della Fede che per lunghi anni mi ha insegnato queste verità e sostenuto perché le potessi viverle.