Ottobre missionario

1° ottobre: festa di Santa Teresa di Gesù Bambino

Con la festa di S. Teresa di G.B. nella nostra comunità di Santa Maria del Carmine si è aperto l’Ottobre Missionario grazie alla presenza di don Italo Scoccia, da poco entrato a far parte dei Missionari Comboniani, insieme al suo confratello p. Salvatore Pacifico. Toccante la S. Messa nella festa della Santa Carmelitana, Patrona delle Missioni, in cui abbiamo pregato per tutti i missionari e in particolare per don Italo che aspira a donare l’intera sua esistenza ai poveri, agli ultimi, volendo chiudere l’arco della sua vita in mezzo a coloro che sono privati di tutto, i derelitti che vivono nell’oppressione e sono dimenticati perché non contano nulla. Don Italo ci ha raccontato un po’ la sua storia, evidenziando alcuni momenti impressionanti di quando si trovava in missione in Perù, ove ha vissuto per cica tredici anni. E negli anni a venire altre esperienze missionarie specie in Africa nel sud Sudan, dove lui desidera moltissimo ritornare con passione e zelo verso una realtà in cui la guerra, la violenza e la corruzione del potere hanno portato a 10.000 morti, più di un milione di sfollati e circa 67.000 profughi hanno trovato rifugio presso basi militari. Zone tropicali di sei mesi di piogge che trasformano li paesaggio in un malsano acquitrino paludoso. La malaria è di casa e il p. Salvatore troppe volte ne è stato infettato. In tutto il paese, ben 50.000 bambini sono a rischio imminente di morte per malnutrizione, e 740.000 sono ad elevato rischio di insicurezza alimentare: molti già ricorrono per alimentarsi ai cosiddetti "cibi della carestia", come erbe e bulbi. Per tutta la mattinata don Italo ci ha mostrato con zelo e passione, con cartina dell’Africa sotto gli occhi, la desolazione di uno Stato resosi indipendente dal Nord Sudan nel 2011, ma  incapace ancora di sfruttare bene le grandi risorse petrolifere di cui il suolo è ricco. Non ci si stanca di  ascoltare ciò: tutto si ridimensiona.  I missionari stanno facendo moltissimo in quelle terre che mancano di tutto e don Italo vuole donare la sua esistenza per tutte queste situazioni poiché, come lui afferma, non conoscono Gesù, il suo perdono e la sua Pace. Portare Cristo ad Gentes, a chi non l’ha ancora conosciuto e don Italo ha conosciuto ed incontrato il Cristo Crocifisso tra i poveri dei più poveri del mondo.