In odore di santità… sotto lo sguardo della Vergine del Carmelo

MadonnaLa serva di Dio Suor Eufemia Serarcangeli, considerata a buon diritto la fondatrice del Carmelo femminile a Camerino, non lasciò nulla di scritto o di sé, neppure si sa ove sia sepolta, ma il suo esempio e la testimonianza di santità di vita, riposta negli scritti di alcune sue consorelle presenti negli archivi del Carmelo, sono stati i punti di partenza di un carisma vissuto anche da altre anime dopo di lei. Il XVIII secolo è un momento di particolare splendore nel Carmelo camerte. La vita claustrale e l’osservanza delle regole camminano con  fervore di propositi, il numero delle Carmelitane è elevato e il Carmelo diventa un polo di fede per la città. Molte Monache conducono vita santa e di alcune restano memorie.

Suor Teresa Lori fu Monaca professa piena di fervore ed amore per la Regola del Carmelo. Ebbe particolare devozione verso il Bambino Gesù e la sua Passione. Amava la mortificazione e dopo la sua morte, avvenuta il 17 ottobre 1732, si scoprirono nella sua carne i segni dei cilici.

Suor Maria Nicola Di Santi di Selvazzano fu invece Conversa del Carmelo e praticò assiduamente l’ubbidienza e il silenzio. Devota della Madonna di Loreto, non potendovi andare per la clausura, prima del 10 dicembre si preparava alla festa andando a pregare nell’orto, nonostante il freddo, quasi per poter vedere Loreto oltre i monti. Anima dedita al raccoglimento interiore, conversava sempre con Dio dimenticando tutto il resto. Morì il 12 marzo 1733.  

Suor Maria Angela di Domenico, fu compagna di monastero e santità di Suor Maria Nicola, lasciando anche lei un esempio di virtù. Morì il 26 ottobre 1740.  

Suor Vittoria Rosa Santoni: le antiche cronache parlano delle virtù di questa Carmelitana, la quale fu testimone della santa vita di Suor Eufemia, avendo vissuto 4 anni con la fondatrice e avendone respirato esempio, virtù e carisma. Fu Priora per 18 anni e di lei si tramanda che riposasse pochissimo consacrando la sua vita, notte e giorno, alla preghiera ed alla Comunità. Morì il 7 gennaio 1745.  

Suor Maria Rosa Ciambella di Camerino, entrò al Monastero “Santa Maria del Carmine” a 22 anni, dopo una giovinezza di perfetta innocenza e vi rimase sino alla morte, avvenuta a 49 anni il 2 luglio 1749 in una fedeltà alla consacrazione verginale, veramente edificante. Fu servizievole verso le consorelle, specialmente se ammalate. Amò la mortificazione fino ad avere dei rimproveri per le penitenze troppo aspre. Fu diligentissima nell’ufficio di Maestra delle educande e delle novizie , come nell’ufficio di Camerlenga. Umilissima, stentò ad accettare l’ufficio di Priora e vi si sottomise per ubbidienza dando tutta sé stessa al servizio del Monastero. La notizia della sua morte ebbe una grande risonanza in città e tutti corsero al Carmelo per venerarne la salma. Di lei dette splendida testimonianza il padre Abate dei Silvestrini don Benedetto Giuseppucci, che la conobbe e la diresse spiritualmente.  

Suor Maria Teresa Ciani, di Camerino, monaca professa, fu donna di grande spiritualità. Restava immobile per ore in preghiera, nella meditazione delle cose celesti. Soffrì di una lunga malattia, nascondendo alle consorelle i suoi dolori. Morì il 22 maggio 1755 in età di 54 anni, di cui 24 trascorsi nel Carmelo.